Pubblicazione nomenclatura combinata 2021

Lo scorso 30 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1577, allo scopo di aggiornare, come ogni anno, la Nomenclatura Combinata dell’Unione Europea.

Le novità sono facilmente individuabili, anche graficamente, all’interno del regolamento: è stata apposta una stella a fianco ai codici di nuova introduzione, un quadrato a fianco a quelli che sono stati solo modificati.

La nuova tariffa sarà applicabile dal 01/01/2021.

Novità in materia di rilascio dei certificati di circolazione

L’Agenzia delle Dogane ha pubblicato in data 28 ottobre 2020 la circolare n°42, con la quale ha disposto che il ricorso alla previdimazione dei certificati di circolazione Eur1-EurMed-ATR sarà ancora possibile fino al prossimo 31 gennaio 2021.

L’ulteriore rinvio si è reso opportuno in considerazione della proroga dello stato di emergenza a causa della pandemia, deliberato dal Consiglio dei Ministri.

L’Agenzia ha inoltre sviluppato una procedura per la digitalizzazione del processo di richiesta dei certificati Eur1-EurMed-ATR, in ottemperanza alle richieste di una maggior fluidità operativa. Tale procedura, fruibile tramite il portale AIDA, sarà disponibile in via sperimentale e facoltativa a partire dal 10 novembre 2020, divenendo poi obbligatoria dal prossimo 19 gennaio 2021.

Rimane sempre attuale l’invito rivolto ai soggetti esportatori ad ottenere lo status di esportatore autorizzato, per semplificare la prova dell’origine preferenziale mediante apposizione della dichiarazione su fattura.

Nuove norme in materia di sorveglianza radiometrica ad aggiornamento dell’elenco dei beni sottoposti al relativo obbligo

Il 27 agosto è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 101 del 31 luglio 2020, con il quale l’Italia ha recepito (seppur tardivamente) la direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dalla esposizione alle radiazioni ionizzanti, abrogando una serie di direttive precedenti in materia.

All’interno del decreto sono contenute anche alcune norme rilevanti in tema di obbligo di effettuare la sorveglianza radiometrica su determinati materiali metallici (semilavorati, rottami ecc.). Lo scopo di questa procedura è quello di intercettare l’eventuale indebita presenza di elementi radioattivi prima che tali materiali possano essere sottoposti a fusione (rottami) o a successive lavorazioni antecedenti alla immissione in consumo (semilavorati). Purtroppo già in passato si sono verificati casi in cui la presenza (dolosa o colposa) di sostanze radioattive nei materiali metallici si è tradotta in un pericolo di contaminazione per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente.

L’art. 72 del Decreto Legislativo n. 101 specifica quali sono i soggetti sottoposti all’obbligo di effettuare la sorveglianza radiometrica (ossia i “soggetti che a scopo industriale o commerciale esercitano attività di importazione, raccolta o deposito o che esercitano operazioni di fusione di rottami o altri materiali metallici”). L’ allegato XIX del Decreto specifica le modalità di effettuazione della sorveglianza radiometrica (art. 3) e le caratteristiche dell’attestazione di avvenuta sorveglianza radiometrica che deve essere rilasciata da qualificati esperti di radioprotezione e allegata alla dichiarazione doganale di importazione ai sensi dell’art. 72 comma 2 del Decreto stesso (art. 4). Inoltre contiene l’Allegato 2 (vedi link), che elenca tutti i prodotti oggetto di sorveglianza radiometrica, distinti in base al codice di Nomenclatura Combinata. Queste nuove norme saranno applicabili a partire dal 25/12/2020, e solo nel caso in cui non venga nel frattempo emanato il decreto attuativo previsto dall’art. 72 comma 3 del Decreto Legislativo n. 101 del 2020. Dunque, fino al 25/12/2020 si continuerà ad applicare la “vecchia” normativa ed il “vecchio” elenco del Decreto Legislativo n. 100 del 2011.

Si tratta in ogni caso di procedure che sono idonee ad incidere sulle tempistiche e le modalità di importazione dei materiali metallici contenuti in tale elenco, pertanto devono essere conosciute ed adeguatamente pianificate.

Accordo UE-Vietnam: indicazioni e modalità applicative

L’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha pubblicato in data 21/08 la Circolare n. 27/2020, che riprende le principali indicazioni contenute nelle linee guida della DG TAXUD (direzione generale della Commissione Europea, responsabile in materia di fiscalità e dogane) in merito all’applicazione dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Vietnam.

Tra i temi trattati troviamo un riferimento alle regole e alle prove di origine preferenziale, al rapporto tra accordo di libero scambio (ALS) e Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG), al trattamento daziario e altre formalità all’importazione.

Conoscere i vantaggi di questo accordo è fondamentale per le imprese italiane, considerando che il valore delle “nostre” esportazioni verso il Vietnam ammonta attualmente a circa 1.300 mln di € all’anno.

Per maggiori informazioni: [email protected]www.sigmasped.it

Nuova proroga del termine della previdimazione degli Eur 1

Con la Circolare n. 21/2020 del 16/07/2020 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha disposto l’ennesima proroga alla scadenza della procedura di previdimazione dei certificati Eur1, EurMed e ATR.

Tenendo conto anche delle criticità emerse durante l’open hearing con le associazioni di categoria del 22 giugno scorso, ADM ha ritenuto opportuno concedere alle imprese esportatrici italiane, già provate dalle conseguenze economiche della pandemia, di continuare ad avvalersi dei c.d. “previdimati” fino al prossimo 31 ottobre.

È essenziale, però, che quelle stesse imprese provvedano nel frattempo ad ottenere lo status di esportatore autorizzato, in modo da poter attestare l’origine preferenziale dei prodotti esportati attraverso una autodichiarazione in fattura.

Per ulteriori informazioni si rinvia all’articolo Proroga termine di previdimazione dei certificati Eur 1

Brexit: la dogana ascolta le imprese

Si è svolto ieri un open hearing in modalità zoom conference organizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la partecipazione delle Associazioni di categoria a vario titolo coinvolte nell’argomento Brexit, allo scopo di condividere informazioni, suggerimenti, richieste e preoccupazioni relative alle procedure doganali che tra qualche mese si renderanno necessarie per gli scambi UE-UK.

Sullo sfondo, la situazione di perdurante incertezza che da quattro anni caratterizza lo scenario Brexit, e che ostacola una puntuale preparazione e pianificazione da parte delle imprese, mentre appare sempre più lontana la prospettiva della conclusione di un accordo ambizioso e di ampia portata entro la fine del 2020.

La richiesta sollevata da tutti i partecipanti nei confronti dell’Agenzia per far fronte alle conseguenze della Brexit è quella di predisporre semplificazioni nelle procedure di sdoganamento e di rilascio delle autorizzazioni doganali, e nel meccanismo di riscossione dell’Iva all’importazione: mettere a disposizione strumenti “agili” risulta imprescindibile non solo per garantire continuità alle aziende italiane, ma anche per mantenere competitivo il nostro sistema doganale, che rischia di subire la forte concorrenza di quello francese, olandese e belga.

Importanti sono anche le tematiche della tutela delle Indicazioni Geografiche Tipiche (considerando che il Regno Unito è il terzo mercato di sbocco dell’export agroalimentare italiano) e dell’origine preferenziale (nella speranza che si riesca a concludere un accordo in tal senso). Si è sottolineata inoltre l’importanza di semplificare ulteriormente la procedura per il riconoscimento del c.d. luogo approvato ex art. 139 CDU.

L’auspicio è che gli interessanti spunti emersi durate la conferenza di ieri si traducano presto in strumenti pratici a servizio delle imprese e degli operatori, in attesa dell’epilogo della “saga” Brexit, o dell’ennesimo colpo di scena…