Si è svolto ieri un open hearing in modalità zoom conference organizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la partecipazione delle Associazioni di categoria a vario titolo coinvolte nell’argomento Brexit, allo scopo di condividere informazioni, suggerimenti, richieste e preoccupazioni relative alle procedure doganali che tra qualche mese si renderanno necessarie per gli scambi UE-UK.
Sullo sfondo, la situazione di perdurante incertezza che da quattro anni caratterizza lo scenario Brexit, e che ostacola una puntuale preparazione e pianificazione da parte delle imprese, mentre appare sempre più lontana la prospettiva della conclusione di un accordo ambizioso e di ampia portata entro la fine del 2020.
La richiesta sollevata da tutti i partecipanti nei confronti dell’Agenzia per far fronte alle conseguenze della Brexit è quella di predisporre semplificazioni nelle procedure di sdoganamento e di rilascio delle autorizzazioni doganali, e nel meccanismo di riscossione dell’Iva all’importazione: mettere a disposizione strumenti “agili” risulta imprescindibile non solo per garantire continuità alle aziende italiane, ma anche per mantenere competitivo il nostro sistema doganale, che rischia di subire la forte concorrenza di quello francese, olandese e belga.
Importanti sono anche le tematiche della tutela delle Indicazioni Geografiche Tipiche (considerando che il Regno Unito è il terzo mercato di sbocco dell’export agroalimentare italiano) e dell’origine preferenziale (nella speranza che si riesca a concludere un accordo in tal senso). Si è sottolineata inoltre l’importanza di semplificare ulteriormente la procedura per il riconoscimento del c.d. luogo approvato ex art. 139 CDU.
L’auspicio è che gli interessanti spunti emersi durate la conferenza di ieri si traducano presto in strumenti pratici a servizio delle imprese e degli operatori, in attesa dell’epilogo della “saga” Brexit, o dell’ennesimo colpo di scena…