Con la Circolare n. 16/2020 (nota prot. 189095/RU) l’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha rinviato ancora una volta l’implementazione del nuovo processo di rilascio delle prove di origine e il conseguente abbandono del sistema di previdimazione dei certificati. L’appuntamento è dunque slittato al 22 luglio, sia a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso, sia per concedere un ulteriore lasso di tempo agli operatori economici per richiedere lo status di esportatore autorizzato.
Vale la pena sottolineare che la nuova procedura non determinerà la cessazione del rilascio dei certificati di circolazione Eur 1, né l’obbligo di ottenere la qualifica di esportatore autorizzato. Senza possibilità di ricorrere ai previdimati, tuttavia, sarà sempre necessario recarsi in Dogana, presentare una istanza per il rilascio del certificato e attendere la conclusone del relativo procedimento. Tutto ciò potrebbe determinare un prolungamento dei tempi di rilascio degli Eur 1 (e quindi di spedizione della relativa merce) nel caso di richieste massive pervenute alla Dogana, anche se è stata assicurata la precedenza a chi presenta istanze ripetitivamente o ai soggetti qualificati (AEO o esportatori autorizzati, appunto).
Ecco perché risulta quanto mai opportuno, per chi non lo avesse ancora fatto, avviare il procedimento per la qualifica di esportatore autorizzato: tale status permette, attraverso una verifica preventiva del possesso dei requisiti richiesti dalla normativa doganale, di attestare direttamente attraverso una dichiarazione in fattura l’origine preferenziale della merce. In questo modo si potranno programmare in maniera più puntuale le consegne scongiurando il rischio di ritardi, errori o perdita/distruzione dei certificati, risparmiando sui costi di rilascio degli stessi e soprattutto avviando un percorso di compliance che consenta alle imprese di beneficiare dei vantaggi previsti dalla disciplina in vigore.